ROBOTICA\PWM Tutorial

1.Motori DC
Perchè cominciare il tutorial con i motori DC? Perchè i motori DC , collegati ad un'opportuna scheda di controllo, possono essere controllati con un segnale PWM (oggetto del nostro tutorial), inoltre i motori DC di piccola potenza sono economici, facili da reperire e spesso sono corredati di riduttore (gearbox) come nel caso di quelli prodotti dalla Tamiya (ad esempio il twin motor gearbox è costituito da due motorini con riduttori e assi di uscita indipendenti ma coassiali), dei servi RC modificati per la rotazione continua e privati dell'elettronica interna o dei motori di molti dei robot “panettoni” che ultimamente affollanno le edicole (ad esempio, acquistando le prime due uscite del Cybot si ottiene una base completa di motori e motoriduttori a soli 6 euro).
Per una spiegazione dettagliata e adatta ai principianti sui motori DC è consigliabile leggersi il tutorial “Motori DC di piccola potenza” scritto da Vincenzo Villa (disponibile presso il sito www.vincenzov.net , ricco di guide e progetti molto utili), a noi basterà sapere che un motore DC è dotato di due morsetti e che la velocità e il verso di rotazione dell'albero motore dipendono dalla corrente che facciamo scorrere tra loro (cambiando il verso della corrente si cambia il verso di rotazione dell'albero, aumentando o diminuendo il modulo della corrente possiamo variare la coppia fornita dal motore).

1.1 Controllo ON-OFF di motori DC
I motori DC possono essere controllati in vari modi: il pilotaggio più semplice è quello ON-OFF che permette di comandare il motore solo alla massima velocità di rotazione in un verso (interruttore ON) oppure fermarlo (interruttore OFF): questo controllo può essere implementato con un interruttore (es. un mos o un transistor) e con un diodo di ricircolo necessario per evitare danni al resto del circuito (il motore è un carico con una componente induttiva). Lo schema è quello di figura 1.


figura1: pilotaggio ON-OFF: quando l'interruttore è aperto il motore è fermo, quando è chiuso gira alla massima velocità. A destra un esempio di implementazione


1.2 Il ponte ad H
Il tipo di controllo appena presentato non permette né la regolazione della velocità del motore né la possibilità di far girare il motore in entrambi i versi di rotazione.
Per far girare il motore nel verso opposto è necessario infatti invertire il segno della corrente che passa all'interno del motore stesso, per far ciò si usa un circuito chiamato ponte H costituito da 4 interruttori comandati e da 4 diodi di ricircolo,il cui schema è rappresentato in figura 2.

Figura 2: schema semplificato di un ponte H


Attivando i transistor A1 e B2 la corrente scorre nel motore in un verso mentre attivando i transistor B1 e A2 la corrente scorre nel verso opposto. E' da evitare la configurazione in cui sono accesi entrambi i transistor A o entrambi i transistor B infatti la corrente di corto circuito su un lato del ponte potrebbe creare seri danni al ponte stesso o al circuito di alimentazione: questa eventualità non si presenterà con l'utilizzo della scheda di controllo proposta in seguito.

1.3 Ponti H discreti e Ponti H integrati
Esistono due tipi di ponti H: i ponti H discreti, costituiti da componenti sparsi come transistor e diodi e i ponti H integrati, in questo caso tutto il circuito è racchiuso in un package plastico di tipo DIP (dual in-line package) o simile. I ponti H integrati sono molto versatili e, oltre a garantire una bassa occupazione di area nel circuito (in alcuni casi, come il SN754410 e l' L293D, contengono anche i diodi di ricircolo), hanno buone prestazioni (l' L298 può fornire fino a 2A per ponte), possono essere essere montati in parallelo per ottenere alte correnti e riescono a lavorare in un intervallo di tensioni di alimentazione molto ampio (da 6V a 48V circa a seconda del modello).

Figura 3: Nell'ordine(da sx a dx): un doppio ponte H discreto(scheda controllo motori Cybot), un SN754410, un L293NE, un L298

La figura 4 rappresenta lo schema di funzionamento di un ponte integrato:


figura 4:Schema di funzionamento interno di un ponte H integrato


Tale integrato è costituito da quattro mezzi ponti H (numerati in figura come 1-2-3-4) ognuno dei quali è costituito da due transistor e da una logica che li comanda in modo da accenderne solo uno alla volta: quando il transistor superiore di un mezzo ponte è in conduzione quello inferiore sarà necessariamente spento e viceversa. E' inoltre presente un comando di ENABLE che permette di inibire il funzionamento di una coppia di mezzi ponti.
Si può inoltre notare la presenza di due pin dedicati alla connessione di una resistenza di Sense per monitorare la corrente che scorre nel motore (utile per un controllare l'assorbimento di corrente ed evitare rischiosi stalli del motore) ma tale caratteristica non è presente in tutti i ponti H integrati tra cui il SN754410 che verrà utilizzato nella scheda controllo motori presentata in seguito.
Ricapitolando, per ognuno dei due ponti presenti nell'integrato abbiamo a disposizione due ingressi di controllo per permettere il passaggio di corrente in un verso e un ingresso di ENABLE per accendere e spegnere il ponte: come vedremo a breve ci sono più modi di pilotare il ponte H e per comprenderli è necessario aver capito bene a cosa servono questi tre ingressi.
Con l'introduzione del Ponte H abbiamo risolto il problema della rotazione del motore in entrambi i versi, ora è necessario risolvere l'altro problema, quello di poter regolare la velocità di rotazione, per far ciò è necessario introdurre il concetto di PWM.

Sezione 2: PWM